08/06/2023

A due a due

Domenica scorsa, al Meeting di fine anno con 600 giovani provenienti da tutta l’ispettoria, è stata lanciata la missione estiva: attraverso grest e campiscuola, accompagnare nella crescita tanti ragazzi più piccoli per essere nei loro confronti come don Bosco e prendersi seriamente a cuore un pezzettino di mondo da migliorare.

L’obiettivo che anche oggi Gesù propone a noi e ai giovani è semplice e profondo: partecipare da discepoli alla sua missione di amore. L’amore non è solo un contenuto da trasmettere e testimoniare, ma è anche la forma stessa della missione cristiana. Ecco allora che non possiamo mai partire in missione da soli, ma, come ci suggerisce il Vangelo, andare a due a due, perché due persone rappresentano la comunità meglio di una sola e si possono aiutare e sostenere a vicenda. Dopo aver sperimentato la cura reciproca, si impara così ad essere di sollievo agli altri nella sofferenza.

I discepoli-missionari vengono invitati nel Vangelo a partire senza nulla. Gesù li mette alla prova per imparare ad avere fiducia nell’ospitalità, ne prossimo e nella Provvidenza. 
I discepoli-missionari sono invitati a mangiare ciò che la gente mangia o ciò che la gente dona loro. Non possono vivere separati con il proprio cibo, ma devono accettare di mettersi insieme a tavola (Lc 10,8) e cercare la condivisione. Così anche noi nella nostra vita siamo invitati a vivere accanto alle persone che Dio ci affida in piena comunione e in piena condivisione. 

I discepoli-missionari devono lavorare come tutti gli altri e vivere di ciò che ricevono in cambio, per partecipare alla vita ed al lavoro della gente. Tutto ciò significa accogliere l’esperienza e la missione davvero come dono di Dio.

Dovessimo allora tratteggiare un identikit del discepolo-missionario inviato da Cristo, quattro sarebbero i punti fondamentali: avere fiducia nell’ospitalità, cercare la comunione, accogliere l’esperienza come dono di Dio e la predilezione per i più fragili.

Vorremmo anche noi, alla fine di un anno davvero intenso, vivere con gratitudine e generosità la missione estiva con questi atteggiamenti. Come salesiani desideriamo essere fiduciosi nell’ospitalità, entrando nella casa, nella vita e nei cuori dei ragazzi che ci vengono affidati ogni giorno. Cerchiamo la comunione con atteggiamenti di reale ascolto e condivisone del tempo, delle idee, dei progetti e della vita. Accogliamo ogni esperienza, sia positiva che di prova, come occasione di crescita e maturazione nella fede e come dono di un Dio che ci ama e che chiamiamo Padre. Infine nella missione estiva alleniamo il nostro sguardo perhè possa prediligere i più fragili, deboli, piccoli e vulnerabili.
Sono gli stessi atteggiamenti che abbiamo cercato di trasmettere ai trenta giovani che vivranno le esperienze missionarie forti quest’estate. Partiranno nelle prossime settimane per vivere un periodo a Bardolino nell’animazione di un centro estivo, a Betlemme come pellegrini in Terra Santa al servizio dei ragazzi più poveri, in Egitto insegnando italiano ai giovani egiziani e in Ecuador come campo lavoro per stare accanto ai più poveri e bisognosi. Accompagniamo questi giovani con la preghiera perché possano essere luce e trasparenza dell’amore di Dio. Nella veglia vocazionale hanno ricevuto il Mandato missionario, per essere anche loro segno dell’amore di Dio e inviati dalla Chiesa ad essere esperienza di Chiesa.

E allora buona estate a tutti e buona missione!

    Don Fabio (animatore missionario) e don Luca (animatore vocazionale)