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08/11/2025

Assemblea ispettoriale Oratori e Parrocchie

Mestre, 8 novembre 2025 – Presso la sede ispettoriale dei Salesiani del Triveneto si è tenuta oggi l’Assemblea Ispettoriale per gli Oratori e le Parrocchie, un momento di comunione e di riflessione che ha riunito circa ottanta partecipanti provenienti da tutta l’Ispettoria “San Marco”. Presenti rappresentanti delle realtà di Bardolino, Belluno, Bolzano, Chioggia, Gorizia, Pordenone, Porto Viro, San Donà di Piave, Schio, Trieste, Udine, Venezia Castello e Verona Santa Croce.

A dare ufficialmente il via all’assemblea è stato don Emanuele, Delegato di Pastorale Giovanile, che ha accolto e salutato tutti i partecipanti, spiegando il senso dell’incontro e i cambiamenti in atto a livello ispettoriale. Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di rafforzare la comunione e la collaborazione tra le diverse opere, perché l’oratorio e la parrocchia continuino ad essere “laboratori di vita e di fede, dove la speranza si fa esperienza concreta e condivisa”. Si è poi passati alla preghiera iniziale, seguite dal saluto dell’Ispettore, don Silvio Zanchetta, che ha ringraziato i presenti per la dedizione con cui animano ogni giorno la vita dei giovani nei propri ambienti educativi e pastorali.

Successivamente è intervenuto con i saluti istituzionali anche don Michele Canella, referente per le Parrocchie salesiane, e poi don Francesco Andreoli, referente ispettoriale per gli oratori, che ha introdotto la figura e la testimonianza di Alessandra Morelli, invitando i presenti ad ascoltare con apertura e profondità il suo racconto di vita.

L’intervento di Morelli, umanitaria con oltre trent’anni di esperienza in zone di conflitto, ha rappresentato il cuore della mattinata. Con parole intense e autentiche, ha condiviso il suo pellegrinaggio interiore e la sua prospettiva sul significato di restare umani e umanizzare anche nei contesti più duri, a partire dalla propria quotidianità.

Attraverso la sua esperienza biografica itinerante, Morelli ha raccontato come le culture incontrate — dall’Africa, con il concetto di Ubuntu (“io sono perché noi siamo”), al Giappone, con l’arte del Kintsukuroi, che insegna la bellezza delle ferite ricomposte — abbiano plasmato la sua visione di un mondo fondato sulla contaminazione culturale e sul rifiuto di ogni chiusura identitaria.

Ha denunciato la globalizzazione dell’indifferenza e quella che definisce “l’era dell’espulsione dell’altro”, ricordando come parole fondamentali per la convivenza e la pace — pace, ospitalità, solidarietà — siano state progressivamente svuotate o addirittura rese sospette, criminalizzate e militarizzate.

Il suo appello è stato chiaro: occorre recuperare l’economia della cura, rimettere al centro l’uomo relazionale, l’homo reciprocus, e ridare senso alle parole attraverso una ri-semantizzazione del linguaggio. Solo così, ha detto, sarà possibile generare nuovi spazi di fiducia e di incontro, anche nel proprio “piccolo mondo di 25 metri quadrati”, lì dove ciascuno può contribuire concretamente a una “conversione di civiltà” e alla costruzione di un futuro solidale.

Dopo la pausa, l’assemblea è proseguita con gli aggiornamenti sugli ambienti, un tempo di condivisione sullo stato della missione educativa e pastorale nelle diverse opere dell’Ispettoria e sulle prospettive comuni per il futuro.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica, presieduta dall'ispettore, vissuta in un clima di fraternità e riconoscenza, e con il pranzo comunitario che ha chiuso un incontro ricco di spunti, relazioni e visioni condivise.

L’Assemblea di Mestre ha confermato la vitalità e la passione delle comunità salesiane del Nordest: una rete viva, che continua a credere nel valore educativo dell’oratorio e della parrocchia come luoghi dove l’uomo cresce nella fede, nella relazione e nella speranza.