16/08/2021

Buonanotte per le comunità

Oggi a Bardolino abbiamo vissuto un momento molto significativo proprio nellaricorrenza del compleanno di Don Bosco: l’affidamento dell’opera ai laici. Quando c’è un compleanno solitamente si fa qualche regalo. Il regalo che oggi vogliamo fare a Don Bosco è quello di riaffermare la nostra passione per i giovani, di rinvigorire il nostro desiderio di essere anche noi tra coloro che «vanno in cerca della pecora perduta e riconducono all'ovile quella smarrita, che fasciano quella ferita e curano quella malata». Qui a Bardolino e in questo territorio vogliamo continuare a farlo in modo risoluto, con la stessa “forza” ma con una “forma” diversa che si strutturerà sempre più cammin facendo. L’affidamento dell’opera ai laici sta ad indicare una nuova “forma” per la “forza” del nostro carisma. Tale operazione coinvolge tutta la Comunità Educativo Pastorale. Vi è ora un Direttore laico, vi saranno a breve un Consiglio dell’Opera e altri organismi di coordinamento, ma di fatto l’opera è affidata, seppur con ruoli e appartenenze diverse, a tutti i laici che vi lavorano all’interno a nome di

Don Bosco e a quei salesiani che collaboreranno con l’opera. È una sfida che risponde alla dinamicità della storia che è mutevole, continuamente in cambiamento. Il Rettor Maggiore nell’ultima Strenna ci ha proposto una bella immagine per guardare al futuro: «Il cristiano vede i boccioli di un mondo nuovo piuttosto che le foglie gialle sui rami». È con la certezza che ci sono i boccioli di un mondo nuovo e che noi siamo chiamati a riconoscerli e a farli fiorire che continuiamo a Bardolino la presenza salesiana con una forma diversa. L’importante è proseguire e perseverare nell’aver cura delle anime dei giovani così come farebbe Don Bosco.

Da oggi a Bardolino vive una famiglia: Matteo, Martina e i loro cinque figli (la figlia più grande al momento è assente perché sta facendo una esperienza missionaria in Perù). Prima dell’Eucarestia abbiamo presentato l’opera e l’affidamento in atto. Matteo Bortoletto, il neo direttore laico di Bardolino, ha condiviso la sua esperienza. Ecco alcune parole.

Vorrei dirvi solamente la cosa più importante... una sola… che ci ha spinto a dire di sì alla proposta. Anche perché in situazioni come queste, di cambio, di confusione e magari poca chiarezza è più facile fermarsi alla superficialità degli aspetti umani e pratici che chiedersi quali passi il Signore chieda ad ognuno di noi. Se io e Martina abbiamo detto di sì a questa chiamata dobbiamo ringraziare i nostri figli che accettano le nostre scelte e ci aiutano a rimanerne fedeli e Padre Ugo De Censi, Salesiano e fondatore dell'Operazione Mato Grosso, che ci ha lasciato un testamento spirituale molto semplice e chiaro: “La vostra unica preoccupazione sia regalare la vita per difendere Dio”.

È chiaro così che noi non veniamo a vivere in questa casa per tenere in piedi un’opera e delle attività sociali ed educative, ma per scoprire insieme agli amici, che già ne fanno parte, ed a tutti i ragazzi e le persone di buona volontà, cosa voglia dire oggi cercare e difendere il Signore.

L'opera salesiana di Bardolino è una bellissima opportunità che il Signore da a tutti noi di camminare su una strada buona sotto la protezione di Maria, Don Bosco e della Congregazione Salesiana.

Ci commuove pensare come l'Operazione Mato Grosso ci abbia fatto conoscere tanti santi salesiani e ci abbia condotto qui oggi. Ne ricordiamo alcuni che sicuramente stanno pregando per noi: Don Franz che ci ha accolto da ragazzini a ricostruire i muri di Villa Giuliari e tagliarne i boschi, don Ambrogio Galbusera di Arese che ci ha cresciuto è sposato, don Guido Poier che dai tempi trascorsi all'Istituto Don Bosco ci custodisce e Padre Ugo che ci ha accompagnati per mano in tanti momenti della nostra vita.

E la moglie Martina ha aggiunto: Questa bellissima opera, regalata e pensata per i giovani, può far davvero sognare ancora. Io e Matteo da soli non potremmo fare molto ed abbiamo bisogno davvero di

tanti compagni di viaggio con cui iniziare fin da subito a pensare quali iniziative si potrebbero proporre e realizzare. Cercheremo di essere una casa che accoglie, una

missione in Italia dove curare, grazie all'aiuto di Don Bosco e Maria Ausiliatrice, la salvezza delle anime dei giovani, dei poveri e di ciascuno di noi.

Nei giorni scorsi ho scritto al Rettor Maggiore per alcuni aggiornamenti. Tra le altre cose gli ho presentato quanto avremmo fatto il 16 agosto 2021 a Bardolino. Proprio oggi mi è arrivata la sua risposta e tra le altre cose scrive:

In riferimento alla presenza di Bardolino, sono contento di quello che mi racconti. Credo che questa sia una giusta strada. Quella di garantire carismaticamente tutte le nostre presenze. Il come farlo è già una questione di visione, di animazione e di governo. Ciò che è essenziale sarà garantire l’autenticità carismatica delle nostre presenze salesiane con comunità sdb o senza comunità sdb. Prego per Te e per Voi.

Oggi non abbiamo iniziato l’affidamento laicale dell’opera salesiana di Bardolino perché tutto è pronto, definito, deciso, pianificato in ogni minimo particolare. Abbiamo iniziato innanzitutto perché ci fidiamo di Dio, delle intuizioni che ci ha donato, dei passi, anche inaspettati, che ha fatto fare a tanti di noi. Oggi facciamo nostre le parole di san Paolo che

dice: «Non angustiatevi per nulla». Se ci fidiamo di Dio, i nostri cuori verranno da Lui custoditi, preservati soprattutto da quelle spine capaci di bucare la speranza. L’atteggiamento spirituale che dobbiamo indossare è quello di riconoscere come Dio ancora oggi opera nella storia.

Buonanotte !

Don Igino

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