Nel corso della giornata di giovedì 12 dicembre 2025, a Mestre, si è svolto il secondo appuntamento del percorso formativo rivolto ai neoassunti delle opere salesiane del Nord Est. Una giornata intensa, pensata per accompagnare l’ingresso nel mondo educativo salesiano con uno sguardo ampio, condiviso e profondamente radicato nel carisma di don Bosco.
Erano presenti una quarantina di neoassunti tra docenti, educatori e personale amministrativo, segno concreto di una comunità educativa che cresce e si rinnova, consapevole dell’importanza di investire tempo ed energie nella formazione iniziale. L’incontro è stato condotto da don Emanuele Zof, delegato di Pastorale Giovanile, che ha accompagnato l’intera giornata tenendo insieme i diversi contributi e aiutando a leggere l’esperienza quotidiana delle opere alla luce della missione condivisa.
Il filo conduttore della proposta formativa ha riguardato il tema della pedagogia salesiana, degli ambienti pastorali, dell’animazione e del governo delle opere. L’opera educativa, è stato più volte sottolineato, ha bisogno di una forma di animazione e di governo che permetta di realizzare bene il bene che si intende fare.Non basta la buona volontà: serve uno stile, una visione condivisa, una cura dei processi e delle relazioni.
In questo orizzonte si è inserito l’intervento di don Luca Bernardello, che ha presentato la pedagogia salesiana del Sistema Preventivo. Ripercorrendo le sue coordinate fondamentali, don Luca ha aiutato a comprendere come ragione, religione e amorevolezza non siano semplici principi teorici, ma criteri operativi capaci di dare forma agli ambienti educativi, alle relazioni e alle scelte quotidiane. Il Sistema Preventivo è apparso così come una pedagogia viva, attuale, profondamente incarnata nella realtà delle nostre opere.
La mattinata ha poi lasciato spazio alla riflessione sugli ambienti pastorali, sull’identità dei soggetti che li abitano e sulle forme di animazione e governo che li rendono fecondi. Particolare attenzione è stata data alla Comunità Educativo-Pastorale, ai Consigli e alle Equipe come luoghi concreti di corresponsabilità, dove la missione condivisa prende forma attraverso il confronto, il discernimento e il lavoro comune.
Nel pomeriggio, il laboratorio condotto dalla professoressa Sonia Marcon dello IUSVE ha offerto un taglio decisamente pratico, centrato sulla gestione dei gruppi e sulla corresponsabilità educativa. Attraverso esercitazioni e dinamiche di lavoro, i partecipanti hanno potuto confrontarsi sul valore dei legami, sulla comunicazione e sulle attenzioni necessarie per costruire équipe capaci di lavorare insieme in modo efficace e armonico.
La giornata si è conclusa con la consapevolezza che la missione educativa salesiana si regge su virtù personali e comunitarie concrete: la fiducia reciproca, la stima, l’ascolto, il senso di appartenenza e uno stile di lavoro condiviso che non è improvvisazione, ma scelta quotidiana.In questo cammino, la formazione rimane una leva strategica per garantire che le nostre opere continuino a essere ambienti educativi significativi, capaci di rispondere con competenza e passione alle sfide del tempo presente, rimanendo fedeli allo spirito di don Bosco.