La settimana di lavoro che ha riunito in Slovacchia i Delegati di Pastorale Giovanile d’Europa ha offerto un’occasione preziosa per ritrovare lo stile salesiano più autentico: confronto schietto, preghiera condivisa, attenzione ai giovani e uno sguardo concreto sul futuro della missione. L’incontro, ospitato tra Bratislava e Žilina dal 17 al 22 novembre 2025, ha visto la partecipazione di delegati e referenti provenienti da numerose Ispettorie europee. Per l’Italia Nord Est era presente anche don Emanuele Zof, Delegato PG, che ha potuto inserirsi pienamente nel ritmo intenso e rigenerante del programma.
Fin dall’accoglienza della serata iniziale è emersa un’atmosfera familiare: preghiera semplice, una buona notte che ha richiamato lo stile di Don Bosco e un primo momento di socializzazione che ha facilitato conoscenze e scambi informali. Da lì in poi, i giorni sono stati scanditi da un equilibrio classico: lectio, riflessione personale, celebrazioni, workshop e sessioni di lavoro.
Il cuore della prima giornata è stato un confronto profondo sul brano dei discepoli di Emmaus, proposto come chiave di lettura pastorale. Il tema della “compagnia nel cammino” è tornato più volte nelle condivisioni, aprendo una conversazione concreta sulle sfide della missione oggi: ciò che disorienta, ciò che accende il cuore, ciò che chiede nuovi slanci e ciò che invece va custodito perché continua a portare frutto. All’interno del forum dedicato all’animazione ispettoriale, i delegati hanno messo sul tavolo esperienze, criticità e best practices, in un confronto schietto e molto utile.
La giornata successiva ha offerto spunti altrettanto importanti: la lettura pastorale del CG29, le reti educative al servizio dei giovani più vulnerabili e una visita culturale arricchita dall’incontro con una presenza salesiana locale. Significativo anche il momento di Eucaristia con i giovani: un modo semplice per ricordare che la PG non nasce in aula, ma nella relazione viva con i ragazzi.
Il giovedì ha puntato i riflettori su alcune linee strategiche: il cammino verso il Sinodo Giovanile Salesiano, la promozione della salute mentale positiva nella pastorale e la progettazione educativa come competenza chiave per il futuro. Nel pomeriggio, la condivisione delle esperienze tra laici e salesiani ha riportato alla memoria uno dei pilastri più consolidati della tradizione salesiana: crescere insieme, formarsi insieme, servire insieme.
La chiusura dei lavori, venerdì, ha riassunto con sobrietà l’intensa settimana di incontri: ultime sessioni di rete, informazioni operative per il prossimo sessennio, valutazioni e programmazione delle tappe successive. La giornata di sabato, guidata dal Movimento Giovanile Salesiano locale, ha aggiunto un tocco fresco e dinamico, ricordando a tutti la ragione profonda di tanto lavoro: i giovani.
Per la nostra Ispettoria, la presenza di don Emanuele Zof ha rappresentato un’occasione preziosa per portare la voce del Triveneto dentro un contesto europeo sempre più attento alla collaborazione e allo scambio. L’incontro ha confermato la solidità della tradizione salesiana ma anche l’urgenza, tipica dei tempi, di innovare con discernimento e realismo.
Una settimana intensa, insomma, ma capace di rimettere in circolo energia buona: quella che nasce dai volti, dalle storie e dalla passione educativa che accomuna la Famiglia Salesiana in tutto il continente.
