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24/11/2025

Domenica MGS Terze Medie

ChatGPT ha detto:

Domenica 23 novembre, all’Istituto Don Bosco delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Conegliano, si è respirata quella freschezza tipica degli appuntamenti generativi: una giornata intensa, pensata per far incontrare ragazzi e accompagnatori provenienti da tutto il Triveneto. In totale erano circa 150, un numero che racconta da solo la voglia di esserci.

Le realtà presenti rappresentavano un mosaico ricco della nostra regione: Conegliano, Lendinara, Percoto, Udine, Valle dell’Agno, Ziano di Fiemme, Trieste, San Floriano, Castello di Godego, Pordenone, Tolmezzo, Trento, Verona. Una rete ampia e variegata, dove FMA, oratori, parrocchie e case salesiane hanno portato la loro storia, il loro stile e il loro entusiasmo.

La giornata è partita con la semplicità delle cose fatte bene: arrivi, iscrizioni, una merenda che ha sciolto i primi timori e un tempo di gioco libero, indispensabile per creare clima. Mentre i ragazzi iniziavano a prendersi le misure, accompagnatori e animatori hanno vissuto un momento dedicato, utile per allineare sguardo e obiettivi.

L’accoglienza ufficiale ha dato il via al percorso formativo, sostenuto dall’equipe che ha guidato l’innesco, la preghiera e le note di stile tipiche del nostro MGS, con il tocco complementare di SDB e FMA. La divisione in gruppi ha reso l’esperienza più dinamica: confessioni da una parte, laboratorio formativo dall’altra, in un’alternanza pensata per dare spazio sia alla profondità sia alla leggerezza. Dopo un po’ di ricreazione – sempre benedetta – è arrivato il secondo turno degli stand, che ha consolidato quanto vissuto.

Il pranzo al sacco, vissuto in spirito famigliare, ha lasciato respiro per ulteriori giochi liberi, prima di lanciarsi in un grande gioco collettivo che ha rimesso tutti in circolo, rafforzando quella complicità che solo il gioco sa generare. La celebrazione eucaristica ha raccolto quanto vissuto durante la giornata: un momento vero, partecipato, concluso con i saluti finali e la consegna del segno, che ha dato continuità al cammino.

Il tema proposto agli adolescenti ha toccato corde molto concrete: il cammino di verità di sé, l’esercizio di spogliarsi delle maschere, l’immagine dell’iceberg che ricorda quanto ci sia da esplorare sotto la superficie della quotidianità. A fare da filo rosso, un dipinto evocativo: Giovannino con il lupo e le due mani del Signore. Un’immagine che richiama il percorso personale di don Bosco, spesso interpretato come quel lupo indomato che il Signore ha trasformato dall’interno. Un invito chiaro: prima di prendersi cura degli altri, è necessario lavorare su di sé. Il sogno dei 9 anni lo dice in maniera limpida, così come la domanda radicale del roveto ardente: “Chi sono io?”.

Una domenica che ha rimesso i piedi per terra e il cuore in cammino, secondo lo stile semplice e concreto dei nostri ambienti salesiani. Un altro piccolo passo nel percorso che i nostri ragazzi stanno compiendo verso una conoscenza più autentica di sé e di Dio.