Dalla Bolivia ci è giunta, nella serata di ieri, una notizia che tocca profondamente la nostra famiglia salesiana: alle ore 22.20 locali dell'8 agosto 2025, nella missione di San Carlos, il Signore ha chiamato a sé don Ermanno Nigris, dopo un lungo ricovero dovuto a una grave infezione polmonare. Aveva 93 anni, di cui 77 vissuti nella professione religiosa salesiana e 67 nel ministero sacerdotale.
Originario di Ampezzo (UD), don Ermanno aveva mosso i primi passi della sua missione tra le Case di Gorizia, Tolmezzo e Pordenone. Nel 1978 la sua vita ebbe una svolta decisiva: partì come missionario per la Bolivia, terra che sarebbe diventata la sua casa e la sua passione. Lì ha speso quasi mezzo secolo di servizio instancabile, accanto ai poveri, ai giovani e alle famiglie della missione di San Carlos.
Chi lo ha conosciuto ricorda il suo sguardo limpido e diretto, la parola semplice e ferma, l’attenzione costante ai più piccoli e fragili. Amava raccontare la Bolivia attraverso la poesia. Il suo libro Bolivia mi corazón – stampato nel 1985 grazie alla generosità di amici friulani – raccoglie pensieri, immagini e racconti che sono al tempo stesso preghiera e testimonianza. Nelle tre sezioni del volume – Lettere a Juanita, Canti del Trópico e Padrecito – don Ermanno ci consegna l’anima di una terra tanto bella quanto ferita, e ci invita a riconoscere, anche nei volti più sfigurati dalla povertà e dalla fatica, l’immagine di Cristo.
Non scriveva per pura ispirazione letteraria: i suoi versi nascevano dalla polvere delle strade, dal sudore del lavoro, dal contatto vivo con la gente. Come nella poesia dedicata a due volontari, dove il suo “E ora andate!” è un invito missionario intriso di Vangelo, che ricorda l’invio degli apostoli: partire leggeri, con un bastone e i sandali, pronti a camminare “fin dove un uomo urla la sua fame di amore”, certi che il Signore non abbandona mai la barca.
La sua vita è stata segnata anche da momenti di prova. Raccontava con gratitudine di essere stato salvato da una malattia gravissima per intercessione di don Vincenzo Cimatti, a cui si era affidato con fiducia, riconoscendo in quella guarigione un richiamo a rimanere accanto al suo popolo boliviano.
Oggi ricordiamo don Ermanno come missionario del Regno, uomo di ascolto e di minorità, capace di amare “nonostante tutto” e di invitare anche noi a farlo. La sua voce ci raggiunge ancora: “Sarete giudicati sull’amore”.
Ci stringiamo nella preghiera per lui, per i suoi familiari e per i confratelli che continuano a operare in Bolivia, certi che don Ermanno, dal porto del Padre, continua a intercedere perché anche noi possiamo “andare” con lo stesso slancio del Vangelo che ha acceso tutta la sua vita.