29/07/2023

Guido Novella

Don Guido Novella
morto a Mestre, il 29 luglio 2023, a 80 anni di età, 58 di professione e 49 di ordinazione.

Conosciuto e apprezzato sia nei territori delle sue origini, nel Triveneto, sia a Roma, dove ha svolto i suoi ultimi incarichi pastorali, verrà ricordato come un pastore ed educatore dal cuore pienamente salesiano, oltre che come stimato liturgista, scrittore e parroco.

Guido Novella era nato il 22 gennaio 1943 a Marano Vicentino. Aveva frequentato il noviziato ad Albarè, emesso i primi voti il 16 agosto 1964, quelli perpetui il 7 settembre 1971 ed era stato ordinato sacerdote il 20 aprile 1974 nella sua città natale.

Nell’Ispettoria “San Zeno” del Veneto Ovest (IVO) di Verona e poi in quella di “San Marco” dell’Italia Nord-Est (INE) è stato un punto di riferimento importante per le attività catechistiche, liturgiche e soprattutto per aver tenuto viva la sensibilità missionaria, in particolare verso il Brasile. È stato direttore in numerose case salesiane (Rovereto, Verona-Provolo, Bardolino, della Casa Ispettoriale di INE a Venezia-Mestre e a Verona-Santa Croce), e ha svolto anche i ruoli di Economo di comunità e Parroco. 

Vicario dell’Ispettoria IVO nel triennio 1994-97, nei primi anni duemila ha assunto anche vari incarichi nell’Ispettoria INE, come Delegato per la Formazione, per la Famiglia Salesiani e vari gruppi ad essa afferenti o vicini (exallievi, Salesiani Cooperatori, Associazione di Maria Ausiliatrice e Associazione “Mamma Margherita”).

Tre anni fa era stato chiamato dai superiori ad operare come parroco alla basilica “Sacro Cuore” di Roma, presso la casa Sede Centrale salesiana e, nonostante le difficoltà presto sopraggiunte con la pandemia, si era inserito molto bene ed aveva stabilito tanti rapporti personali a tutti i livelli, per cui era molto stimato ed amato. Nel gennaio dell’anno scorso aveva anche guidato la parrocchia nella bella avventura della trasmissione quotidiana in diretta, per tre volte al giorno, delle Messe dalla basilica – un’esperienza di cui era stato molto soddisfatto, perché oltre a costituire un servizio prezioso ai fedeli di tutt’Italia, aveva permesso di testimoniare con delicatezza la spiritualità salesiana a milioni di persone.

Per lunghi anni è stato anche “liturgista” ufficiale di ogni evento salesiano di un certo spessore e significato (convegni nazionali, incontri del Movimento Giovanile Salesiano, eventi della Famiglia Salesiana…). Era molto apprezzato per la capacità di evocare, di far parlare i simboli, di proporre un linguaggio molto vicino alla sensibilità dei giovani, attraverso la poesia, la musica, i silenzi, e di “movimentare” così l’assemblea. D’altra parte, le sue pubblicazioni con l’editrice salesiana “Elledici” (tra cui, ancora sul mercato, “Celebrare con le cose. 24 modelli di celebrazioni”) risultavano davvero esemplificazione significative di esperienze celebrative a partire da simboli nuovi o rinnovati: da quelli tradizionali e insostituibili della liturgia – pane, vino, acqua… – ad altri aggiunti – specchio, seme, pietra, brocca… – e utilizzati anch’essi come mezzo di riflessione e dialogo con Dio e gli uomini.

Di don Novella si ricorderà anche l’impegno verso il mondo dei preadolescenti, con la stessa preoccupazione di trovare, anche a partire dalla tradizione della Chiesa, i modi per dire loro parole di vita: si veda, ad esempio, il suo libro: “I salmi, preghiera per i ragazzi”. Un testo che “traduce” 58 salmi nel linguaggio aderente alla vita dei ragazzi, e che accompagna ciascun testo con una riflessione introduttiva e una preghiera finale.

La sua azione educativa e catechetica a favore dei giovani lo portò a collaborare anche con la Chiesa locale e oggi pure la Diocesi di Trento ne piange la scomparsa. “Già attivo in Trentino negli anni ’80 e ’90 come educatore di adolescenti e giovani e formatore pastorale, membro della Commissione catechistica diocesana, si è occupato di formazione dei catechisti e della elaborazione di itinerari dell’iniziazione cristiana, insieme a don Gianantonio Bonato e p. Matteo Giuliani, con i quali diede anche vita alle cosiddette Scuole periferiche biennali di formazione ai servizi pastorali” riporta il sito della Diocesi.

Oltre a questo, ha tenuto lezioni presso la Scuola diocesana di formazione teologica e ha dato importante contributo a tutte le iniziative di formazione degli insegnanti di religione.

“Don Guido – così lo ricorda padre Matteo Giuliani – era esperto degli aspetti liturgici, curatore della vivacità delle celebrazioni, abile nella grafica originale ed espressiva. Ma soprattutto era persona umile, mite e di grande umanità. La nostra Diocesi può solo essergli riconoscente”.

Colpito circa due anni fa da un tumore aggressivo, don Novella ha continuato fino alla fine, con determinazione e dedizione la sua missione, continuando anche ad organizzare e a condurre pellegrinaggi in Terra Santa e sulle orme di San Paolo.

Don Claudio Zamperin, suo successore nella parrocchia di Belluno lo ricorda con grande affetto: «Lo ricordo come una persona che era sempre vicina a chi aveva bisogno. Era di una generosità straordinaria e sapeva aiutare con tutte le proprie forze chi si rivolgeva a lui nei momenti di difficoltà. Qui in parrocchia tutti lo ricordano con grande affetto, a cominciare da me, che ho raccolto la sua eredità e sto cercando di portarla avanti il più possibile».

Don Zamperin aveva visto Novella anche di recente: «Sono andato a trovarlo alcune volte a Mestre e ho avuto modo di parlare con lui anche della sua esperienza più recente. Mi ha sempre detto che avrebbe voluto tornare in mezzo ai bisognosi, perché sentiva sempre molto urgente questa sua missione. Purtroppo non ce l’ha fatta e sottolineo il fatto che l’anno prossimo avrebbe celebrato i 50 anni di ordinazione sacerdotale. Un traguardo molto importante. A Roma, stava facendo un grande lavoro ed era sempre attorniato da moltissimi giovani, che rappresentavano poi la sua forza. Un salesiano vero».

 

Tratto da: https://bollettinosalesiano.it/rubriche/don-guido-novella/