02/11/2023

Tu parli con Gesù?

Carissimi confratelli e laici,

TUTTI I SANTI
in questo mese di novembre, che si apre con la Solennità di tutti i Santi, desidero seguire il loro esempio: parlare con Gesù. E invitarvi a fare altrettanto. I santi sono persone che hanno dialogato con Dio, si sono messi in ascolto della Sua parola e l’hanno incarnata in un modo personale di vivere il Vangelo, che poi hanno trasmesso ad altri. Don Bosco ne è un esempio. 

PARLARE CON GESÙ  
“Tu parli con Gesù?”. Questa domanda mi fu fatta a bruciapelo da una persona e in un momento della mia vita che non mi sarei mai aspettato. Mi trovavo infatti in Umbria a giocare le finali del torneo di calcio a 5 delle regioni, avevo 18 anni. Tra gli accompagnatori c’era un dirigente che ad un certo punto, prima di una partita, ci portò dentro una chiesa. Pensavo lo facesse per scaramanzia, invece ci invitò a pregare non perché andasse bene la partita, ma perché potessimo vivere bene la nostra vita. Ci invitò ad esprimere ciascuno a voce alta una preghiera personale. Immaginatevi l’imbarazzo di molti dei miei compagni di squadra! Eppure ci fece pregare. Mi colpì davvero tanto questa sua proposta così che, fuori dalla Chiesa, mi avvicinai a lui dicendogli che mi aveva colpito la sua fede - e lui, in modo diretto, mi fece quella domanda: “tu parli con Gesù?” E proseguì: “Guarda che Lui è vivo e ti ascolta”. Non disse altro. Una domanda che mi scombussolò non poco: perché è vero che io parlavo con Gesù, ma mi stavo rivolgendo a Lui come il Dio vivo? Riporto questo esempio perché credo che la vera evangelizzazione passa attraverso questi dialoghi, con persone che parlano con Gesù e ti portano a parlare con Lui.   


PRESENTARE UN AMICO
In un intervento di don Miguel Angel Garcia (Consigliere di PG) fatto alla Visita d’Insieme che abbiamo vissuto come consiglio Ispettoriale a metà ottobre, parlando delle fasi dell’evangelizzazione ci invitava ad introdurre l’annuncio a partire dalla memoria storica della fede cristiana. "Ti parlo del mio incontro con una persona, Gesù di Nazareth, che ha cambiato la mia vita"; "Ti parlo partendo dalla mia esperienza di cammino insieme alla mia comunità dove ho potuto coltivare e maturare la mia amicizia con Gesù”. È la logica di chi presenta un amico a un altro amico. Siamo chiamati - diceva - “ a parlare ai giovani della nostra fede e di ciò che significa per noi”. 
Uno dei punti focali del discorso è stato quando ha detto: “Credo che abbiamo perso l'abitudine e dimenticato di parlare con spontaneità di ciò che è naturale nella nostra vita. Abbiamo introiettato paure che ci paralizzano. E se non sappiamo parlare con naturalezza della fede tra di noi, credenti, qualsiasi discorso con chi non è credente suonerà artificioso e sarà addirittura sentito come ideologico. In questo senso, la domanda che segna la nostra capacità o incapacità di evangelizzare potrebbe essere questa: ho parlato a qualche giovane della mia vita di relazione con Cristo o con Dio nell'ultima settimana, senza farlo in un gruppo o in una riunione esplicitamente destinati a questo, ma semplicemente perché in quella situazione non potevo non parlare della mia vita senza menzionarla in profondità?”

UNA DOMANDA
Queste domande mi sembra possano essere interessanti per tutti noi. Come la volta scorsa, mi farebbe piacere che non siano bypassate dalla lettura veloce, ma risuonino e trovino una risposta: “ho parlato a qualche giovane della mia vita di relazione con Cristo o con Dio nell'ultima settimana  in modo gratuito e spontaneo?”. Chi ho portato a Gesù in modo diretto?

RELAZIONE CON CRISTO VIVO
Don Miguel concludeva invitandoci a “presentare un Cristo vivo e presente che ha la capacità di portare al giovane la salvezza […]. Non si tratta di trasmettere un ricordo, né la notizia di qualcuno che si dice sia esistito in illo tempore e sia apparso a certe persone, ma il Cristo vivo e presente”.

E NOI?
Il racconto con il quale ho iniziato questo Focus di PG di novembre faceva riferimento all’azione pastorale di un laico, accompagnatore di un gruppo di sportivi, che con semplicità ha trasmesso senza paura la sua fede, portandoci a dialogare con Gesù, come hanno fatto i santi di cui viviamo la solennità in questo 1 novembre; santi che siamo chiamati non soltanto a celebrare liturgicamente, ma ad imitare la loro fede, testimoniando senza paura il nostro incontro con Cristo vivo. 
Nelle nostre scuole, nei nostri oratori, nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità, lo stiamo facendo? Inoltre, quali ricadute pastorali possiamo ricavare da queste provocazioni?


don Emanuele Zof
DELEGATO PG - INE